Protezione sicurezza
La normativa in vigore e l’architettura attuale richiedono soluzioni di protezione delle persone e delle cose che siano sicure, efficaci ed allo stesso tempo che si adattino alla destinazione d’uso dell’edificio nonché al suo stile architettonico.
L’ampia varietà dell’offerta, ottenuta assemblando differenti tipi e spessori di vetro con differenti tipi e spessori di plastico, consente di realizzare un numero elevatissimo di tipologie differenti di vetro laminato, che garantiscono all’utilizzatore finale una vasta scelta ed eccellenti performance per soddisfare ogni esigenza di sicurezza, protezione, estetica e non solo.
UNI 7697
Questa normativa è valida e cogente su tutto
il territorio italiano per via del Decreto Legislativo
n. 206 del 6 settembre 2005.
Stabilisce i criteri per
la scelta dei vetri idonei da utilizzare in funzione
della particolare destinazione d’uso prevista, allo
scopo di assicurare i requisiti minimi di sicurezza
dell’utenza.
A tal fine determina i rischi che sono associabili
alla rottura della lastra:
l danni a persone o cose: quando la rottura del
vetro può causare ferite ad animali, persone
o danni a cose;
l caduta nel vuoto: quando la rottura del vetro
può causare una caduta da un’altezza ≥1 m;
l danni sociali: quando la rottura del vetro può
causare danni alla collettività, come danni ad
opere d’arte, evasioni da carceri, ecc.
Esistono delle particolari applicazioni che non
presentano un particolare pericolo e per le quali
i danni conseguenti alla rottura si limitano alla sola
sostituzione della lastra stessa.
Tra queste si citano:
- l lastre in vetrate;
- l porte;
- l finestre;
- porte-finestre
interamente intelaiate in serramenti
che non sporgano all’esterno dell’edificio ed il cui
lato inferiore si trovi ad oltre 100 cm di altezza dal
piano di calpestio (salvo prescrizioni più severe
previste da regolamenti regionali o locali).
La UNI 7697 fornisce i criteri di sicurezza minimi
da seguire per le applicazioni vetrarie. Nella
progettazione si possono adottare criteri diversi da
quelli indicati nella normativa, purché non conducano
a condizioni di sicurezza meno favorevoli.
Effettuata la scelta del tipo di vetro in funzione della
particolare applicazione, se ne definisce lo spessore
atto a sopportare carichi e sovraccarichi, mediante
il metodo di calcolo conforme alla UNI 7143.